lunedì 27 agosto 2012

Video-Pover

Solitario nella notte va, se lo incontri gran paura fa, no non è l'Uomo Tigre ma il giocatore d'azzardo.
Il giocatore d'azzardo è un essere in prevalenza notturno, o meglio, non tollera la luce del sole, lo si riconosce dal passo silenzioso e svelto a modi ninja per non farsi notare, i capelli che quell'unica volta che vedono il parrucchiere durante l'anno gridano al miracolo modello Medjugorje, la barba sfatta stile reduce del Vietnam, l'alito pestilenziale misto alcool e MS morbide (Pm Salerno-Reggio Calabria 10 Agosto), unghie nere e dorate dovute a sporco e patina dei gratta e vinci, e vestiti che se venissero donati alla Caritas non esiterebbero a offrirgli un pasto caldo.
Il giocatore d'azzardo lo si trova solo in determinati ambienti quali i Punti Snai a scommettere su cavalli drogati o a fare la schedina per l'ultimo derby tra squadre del campionato d'eccellenza Finlandesi (conoscendone ovviamente a memoria formazioni, arbitri e spettatori paganti); nel baretto del suo quartiere immerso a mò di ragionier Fantozzi nel sottoscala tra bicchieri di sambuca misti a bianchini appoggiato al video-poker (addirittura si narra che in certi bar ci siano le loro foto come clienti del mese); in bische clandestine dove ci si può giocare di tutto, dal frigorifero alla bomboniera per il battesimo del nipote di quarto grado, tra fumo di sigaro wiskey di quarta scelta e mafiosi generosi nel proporre prestiti da restituire in comode rate orarie con interessi del 600% "sennò ti ammazziamo la famigghia", quindi che problema c'è?
Li si trovano in tabaccheria in trepidante attesa del nuovo modello di gratta e vinci tipo "In vacanza da una vita", "Il milionario", "Il credulone ricco" o "Ilvienicompramichetantononvincimaiunacazzo", intento nel grattare con la sua moneta portafortuna anche la forma di Grana Padano della signora dei fiammiferi; ultimo ma non meno importante la novità degli ultimi anni LA SALA SLOT MACHINE, la vera Mecca per qualsiasi giocatore incallito, una specie di stanza dello spirito e del tempo dove il nostro eroe trova tutto quello di cui ha bisogno, aria modificata con Popper per alleviare il bruciore anale dovuto alle perdite, alcool gratis gentilmente offerto da ragazze che a loro sembrano ombrelline della Motogp ma che in verità sono relitti di Drive In scartate anche da Uomini e Donne versione senior, ci si può fumare dentro ma soprattutto MAGIA! Le slot prendono anche le banconote onde evitare sgradevoli inconvenienti nell'alzarsi a cambiar le monete (sia mai che i pantaloni sgualciti si strappino, comprarli nuovi equivarrebbe a rinunciare a due corse alla Snai), insomma un vero tempio del male.
Il bello dei giocatori è che non hanno un ceto sociale ben definito, nel loro habitat ci puoi trovare l'operaio esodato con moglie e sei figli a carico, il boss mafioso che controlla la fontanella ai giardinetti pubblici, l'imprenditore che si gioca l'equivalente di 6 mesi di stipendio di suoi 15 operai in 5 minuti (pare che questa categoria abbia chiesto al monopolio di stato di poter versare direttamente gli F24 nelle slot), il disoccupato alcolizzato che per non perdere le buone abitudini quando torna a casa distrutto dall'aver perso l'intera somma del sussidio di disoccupazione picchia la moglie, il ragazzino apprendista che per rispetto dei grandi si limita a guardare le corse dalla strada allenandosi a guardar male tutti per imporsi nella società e via andare..
Starete pensando "Beh ma qualcosa si farà per arginare il problema no?", eccerto, lo stato itagliano vi pensa sempre!!!Non vedete che nelle pubblicità del gioco d'azzardo ti dice "GIOCA RESPONSABILMENTE", infatti questi luoghi di media sono aperti 20 ore al giorno e non pongono limiti di giocate, almeno quelle 4 ore magari dormi un po' (meglio se in macchina davanti al proprio habitat preferito).
Triste vero? Beh mettetevi l'anima in pace, siamo un popolo di santi poeti navigatori e giocatori.
Alla prossima? Ci potete scommettere!

1 commento:

Ale [Tredici] ha detto...

Il trucco per non cadere in questo vizio è non vincere mai. Come faccio io. Perdo sempre. Così poi mi passa la voglia di giocare