venerdì 30 settembre 2011

Tempo e dignità

L'altra sera, a casa di un cliente ho avuto spunto di fare una breve riflessione sulla terza età.
Eravamo scesi in taverna per constatare alcuni danni provocati da un allagamento quando, girandomi ho visto che in un letto ortopedico giaceva attaccato al respiratore un signore molto anziano, probabilmente il nonno, completamente infermo; premetto non voglio fare un monologo sul fatto che sia giusto o sbagliato vivere in una determinata maniera, ognuno ha la propria opinione e io non sono nessuno per giudicare, è solo uno spunto di interesse per affrontare un altro argomento.
Quello che mi ha colpito e mi ha fatto molto riflettere è stato il fatto che, salutandolo lui ha risposto con un " Buonasera" con un filo quasi invisibile di voce tendendomi la mano per presentarsi, segno di un'educazione e un orgoglio che si porterà via con lui il giorno che non ci sarà più e che molti neanche conoscono.
Ho iniziato a pensare a quale vita potrebbe aver avuto, alla sua infanzia, all'adolescenza passata in guerra, l'età adulta dal boom economico agli anni di piombo, da De Gasperi a Craxi, mondiali vinti, amicizie perse e amici andati...
Mi sarebbe piaciuto sedermi vicino a lui, nel più totale silenzio per poter riuscire a capire tutte le parole dette con quella flebile voce e fantasticare su tempi che furono,per restare ammaliato da quei racconti, ma, purtroppo il tempo è tiranno e questa vita frenetica non permette di fermarsi neanche cinque minuti con una persona che molto probabilmente ha miliardi di cose da insegnare.
Una su tutti: la dignità.

mercoledì 28 settembre 2011

Contenzioso da grande distribuzione

Questa mattina mi sono recato in un megastore di articoli elettronici per acquistare un nuovo alimentatore per il mio notebook, purtroppo il mio vecchio si è distrutto e non nego di avere sospetti sulla mia cagnolina.
Quindi stamattina di controvoglia e sbuffando, già consapevole della spesa inutile, sono entrato in questo superstore fantasmagorico sulla strada per il mio ufficio per la prima volta in vita mia.
Una cosa mi ha subito colpito, e cioè il fatto che si entra direttamente dal terzo piano per poi scendere fino al pian terreno ove è situata l'uscita; da buon venditore la prima cosa che mi è venuta in mente è che questa è una geniale mossa commerciale!!!
Ecco, gli aspetti positivi si fermano qui.
Mi spiego, appena entrato un senso di vuoto mi ha assalito ferocemente, vedevo solo milioni di luci, gente (per la verità poca, sarà la crisi..) che si accaniva sugli apparecchi di ultima generazione, ammirandoli con una meraviglia tale da essere paragonata alla nascita del primo figlio, oggetti spesso di dubbio gusto e di altrettanto dubbia utilità che, si pensa, possano cambiare la vita e per i quali le persone sono addirittura disposte a firmare quintali di cambiali  in cambio di quei 5 minuti di celebrità che il possesso di un I Pad o un Galaxy Tab danno diritto ad avere.
Televisori grossi come pareti in 3D con un gigantesco cartello affianco ad elogiarne le qualità, slogan del tipo:
"Le immagini più nitide e spettacolari con XXXX!!!"
"Non tutti i televisori sono uguali XXXX è molto più di un televisore, è la tua vita!!!"
"Con XXXX non avrai più lo stress di ricaricare gli occhialini 3D da oggi sono più economici e senza bisogno di batterie!!!!"...
Momento momento momento momento (cit. Peter Griffin)...
Adesso vogliono farci addirittura passare il messaggio che una TV può sostituirsi alla tua vita???
Che gli occhialini per il 3D siano causa di stress? 
Ma stiamo scherzando vero??????
Lo stress casomai me lo provoca il fatto di dovermi recare in un posto del genere per umiliarmi di fronte a cifre esorbitanti per cose che non potrò ne ora ne mai permettermi, la mia vita non sarà mai sostituita da uno schermo 40" che proietta immagini che sembrano entrarti in casa, robe del tipo "Woooooooooooooooo che figata il calcio in casa!!!", quando ci si dimentica che da piccoli bastavano un rotolo di scotch e della carta straccia per avere il calcio in casa...
A quel punto, per sopportare tutta quella frustrazione, la mia mente si è staccata dalla realtà e ha iniziato ad andare indietro negli anni, a quando la spesa la facevo al negozio di alimentari vicino a casa che aveva quelle focaccine così buone ma anche così insipide, a quando andavo al negozio di elettronica per comprare le pile del walkman e i giochi della prima Playstation; tempi in cui al supermercato si andava una volta al mese e quella volta all'anno che si andava al "Gigante" sembrava quasi meglio che andare a Gardaland...
Ormai non c'è più nulla di tutto ciò, ormai è una rincorsa all'acquisto selvaggio in enormi centri commerciali il sabato pomeriggio bestemmiando perché non c'è mai parcheggio, al dover avere lo smart phone di ultima generazione sennò sei uno sfigato, al dover nutrirsi di cibi preconfezionati e all'avere lo stress da week end sperando nel lunedì di lavoro, mentre il panettiere sotto casa chiude e le persone quasi fanno fatica a sorridere e salutarsi.

Gabriele Vagelista

lunedì 26 settembre 2011

Perchè "20 anni fallito"?

In queste righe voglio fare una piccola riflessione sul perchè del titolo "20 anni fallito" di questo blog.

"20 anni" perchè appartengo a quella generazione nata negli anni 80 che purtroppo si sta perdendo in questo sistema schiacciante che antepone l'aspetto fisico alla persona, il seguire la moda alla diversità di ogni singolo ego, le diete da fame a un piatto di maccheroni (ebbene si sono sovrappeso ma va bene così); 

"Fallito" perchè questa generazione è lo specchio della vittoria del qualunquismo sulle nostre menti, l'uniformarsi alla massa come una pecora nel gregge senza avere un minimo di originalità e di voglia nel ricercare qualcosa di nuovo, rappresentiamo la vittoria dell' I Phone sulla lettera scritta a mano, del post su Facebook sulla serenata...

Non voglio fare il predicatore e non è nel mio interesse, è solo una mia riflessione, non voglio cambiare le menti non ne sono capace, è tutto solo una mia opinione.

Un abbraccio.

Gabriele

Breve premessa al mio blog....

Buongiorno a tutti!
Questa che scrivo è una breve premessa a quello che sarà il mio spazio virtuale..
Inizio con le presentazioni di rito, il mio nome è Gabriele, ho 27 anni e sono un libero professionista, mi piace dilettarmi nella scrittura anche se non sono uno scrittore, mi piace comporre poesie ma non sono un poeta, mi piace scrivere testi rap ma non sono un rapper, sono forse solo un visionario che vede il mondo a modo suo, con gli occhi di una persona che, a metà tra gioventù e mezza età, ancora non ha smesso di sognare e di cercare una via di uscita dai soliti schemi che la vita quotidiana ti mette davanti.
Spero di non avervi già annoiato con queste poche righe, augurandovi buona visione dei mie futuri post!

Un abbraccio

Gabriele