Il momento che tutti noi temevamo è arrivato, Silvio Berlusconi dopo 18 anni di onorata carriera e di innumerevoli successi lascia la politica..
Ma come Silvio, come puoi farci questo?
Ti prego Silvio non ci abbandonare, l'Italia ha bisogno di te, non tieni conto delle persone a cui dai da lavorare, senza di te si prospetta un paese in decadenza, anarchia, partiti allo sbando, desertificazione e addirittura libertà si informazione!
Silvio non puoi lasciarci così, non hai pensato a chi vive per te?
Come faranno i tuoi nemici senza di te?
Già me li vedo..
Travaglio che scrive libri di poesie insieme a Sandro Bondi, Di Pietro che prende l'attestato di madrelingua italiana, Santoro costretto a ospitare Lorella Cuccarini e il Mago Silvan per sopperire alla mancanza di un contraddittorio credibile nei confronti di Bersani, il Fatto quotidiano che esce mensilmente e parla del nuovo filtr tra Corona e Costantino Vitagliano, Grillo che manda a fanculo il suo salumiere perché gli ha dato un etto e mezzo di stracchino quando gliene aveva chiesto solo uno, Vauro che disegna sul Topolino, la Bocassini che diventa ausiliario del traffico.
E poi ai tuoi fedelissimi non ci hai pensato?
Già me li vedo Sallusti e Fede abbandonati sul ciglio della strada durante le vacanze estive abbaiare alla luna e ai giudici cattivi; Brunetta che arriva di nuovo secondo al premio Nobel. La Russa che smette con la cocaina e si dà al crack, Dell'Utri degradato nella cosca e la Santanchè biodegradata.
E alla Mussolini non ci pensi? Per favore risparmiaci l'orrore di vederla ancora con le tette di fuori in qualche film di Vanzina.
E a Ruby?
E Nicole cosa fa torna a lavorare allo strip club?
Dev'essere brutta un'Italia senza Silvio, mi immagino le bande di ex parlamentari che scorrazzano libere per l'Italia in cerca di ragazze da molestare al fine di candidarle e poi Silvio non puoi mollare ora, Apicella potrebbe vincere San Remo, Vespa per fare audience potrebbe svelare il diciottesimo segreto di Fatima che dice che la FIdelis Andria vincerà la Champion's League nel 2035, Bossi guarito dall'ictus potrebbe professare la tolleranza tra negri e padani, RENZI CHE POTREBBE DIRE QUALCOSA DI SINISTRA!!!
Spero che questo sia un sogno caro presidente e di svegliarmi domani mattina tutto sudato.
Ti prego Silvio fallo per tutti noi.
Firmato
NESSUNO
Ps. CI hai creduto eh?? Adesso attaccati a sto cazzo ciao.
20 anni fallito
Parole e riflessioni sul nostro bel pianeta
giovedì 25 ottobre 2012
lunedì 8 ottobre 2012
Ora che ci ho più di mille followers su Twitter ce la posso fare anch'io a scrivere una lista su Twittere
No non sono diventato improvvisamente sgrammaticato modello Michele Misseri, solo che mi diverte scrivere titoli a cazzo.
Oggi, siccome ormai va molto di moda tra le twitstar (o simili) scriverò un breve trattato di Bon-Ton sul nostro fantastico Social Network cinguettante dall'alto dei miei 1245 (1244, 1243, 1241 etc etc.) follower.
Buona lettura!
Regola n°1: Fatti un account twitter sennò col cazzo che ci puoi scrivere sopra.
Regola n°2: Se scrivi "La penna e sul tavolo" o "Sono andato ha fare una scampaniata" non dare la colpa al fatto di avere origini indo-australopiteche-cinesi da parte di trisavolo del bisnonno se sbagli a scrivere, sei ignorante e basta.
Regola n°3: Se sbagli un congiuntivo non sei scusato a meno che tu non sia colui che cura l'account di Antonio Di Pietro.
Regola n°4: Twitter non è il telefono azzurro quindi se hai 13 anni e sei arrivata/o ultima/o nella classifica dei più fighi delle medie non venire a rompere i coglioni in 140 caratteri ma magari mettiti a dieta e perdi 140 chili.
Regola n°5: Se i tuoi miti sono ragazzini Popstar che non hanno ancora avuto le mestruazioni ed io (giustamente) li prendo per il culo non insultarmi tanto io shono solo un EITER!
Regola n°6: Se interagisci con le twitstar solo per farti pubblicità e guadagnare follower fai prima a raccattare l'elemosina con la fisarmonica fuori dalla metro.
Regola n°7: Non è vero che certe Twitstar copiano le battute, mettereste mai in dubbio che Giuliano Palma abbia scritto di suo pugno capolavori come "Tutta mia la città" e "Pensiero d'amore"?
Regola n°8: Hai pochi follower e vuoi raggiungere velocemente la vetta? Insulta Gasparri senza motivo o meglio ancora vai al mercato dei follower dove a prezzi stracciatissimi troverai intere scatole di uova (o
follower-bot) da fare invidia a un allevamento di Francesco Amadori.
Regola n°9: Bravo/a abbiamo capito sei una twitstar e hai capito tutto di come si sta su twitter adesso però per favore mi parli della tua fantastica vita sociale il sabato sera alle undici mentre twitti?
Regola n°10: Non mi frega niente dei tuoi spostamenti ogni mezzora, quindi se continui a pubblicare tag sul posto in cui ti trovi sappi che sei fortunato/a che non sia un ladro e non conosca il tuo indirizzo di casa.
Regola n°11: Frasi del tipo "Nei tuoi occhi vedo il cielo" twittate ad avvenenti utenti hanno lo stesso effetto del ripieno di tonno nei bignè del profiterol, quindi per favore evitare.
Regola n°12: La maggior parte delle ragazze su twitter parla di sesso e pompini alla stregua di un camionista, se mai dovreste incontrarle dal vivo provate ad appoggiare il vostro sesso sulla loro spalla e aspettate una loro reazione.
Regola n°13: Per i tossici di twitter Google Plus funziona da SERT, nel senso che sembra una comunità di recupero dove 4 pazienti in cerchio raccontano a turno la propria storia.
Regola n°14: Gli hashtag sui nomi storpiati dei film sono simpatici come uno stage non retribuito presso la redazione de "Il Giornale", evitare grazie.
Regola n°15: Ogni settimana inizia il lunedì, quindi è inutile leggere tweet del tipo "Oggi è lunedì", lo so già grazie.
Regola n°16: Le cose sono due o il colonnello Giuliacci ha migliaia di figli non riconosciuti o la gente non ha veramente niente da fare che aggiornarci ogni 3 minuti col meteo della propria città.
Anche perché io, abitando in Brianza, se leggo che a Caltanissetta ci sono 40 gradi mentre qua c'è la nebbia mi girano solo i coglioni.
Anche perché io, abitando in Brianza, se leggo che a Caltanissetta ci sono 40 gradi mentre qua c'è la nebbia mi girano solo i coglioni.
Regola n°17: Io personalmente ironizzo su tutto e tutti, quindi coi moralismi o gli insulti per aver ironizzato sul mito di turno mi ci faccio due risate, sappiatelo.
Regola n°18: Odio i resufi, qunidi onn scrviete resufi snenò im inzaczo!
Regola n°19: Twitter è già pieno di account dalla serie "Se mi segui ti retwitto" che funzionano da assistente sociale, non ne abbiamo bisogno grazie.
Regola n°20: Se vuoi fare il moralista c'è il sito pontifex.roma.it
Con questo decalogo in 20 punti vi lascio con la speranza di twittarci presto :)
Gabriele.
Regola n°20: Se vuoi fare il moralista c'è il sito pontifex.roma.it
Con questo decalogo in 20 punti vi lascio con la speranza di twittarci presto :)
Gabriele.
martedì 25 settembre 2012
Come diventare un Rapper.Minkia di successo parte 2
Ragazzi avete fatto quello che ho scritto nel precedente post sul fantastico mondo dei Rapper-Minkia?Bene adesso arriviamo alla parte difficile, come ottenere successo.
Il successo si sa arriva per varie vie, ci vuole talento, determinazione, buone amicizie, saper fare i pompini e il colpo di culo che non guasta mai.
Solitamente si arriva al successo per il fatto di essere dei bellocci, di essere dei veri duri o grazie all'innato talento nell'aprire il portafoglio per pagare prezzolati nomi "grossi" della scena italiana in cambio di una collaborazione su una canzone, due foto insieme al privè gentilmente offerto dall'eroe in questione oppure da un rutto fatto nell'intermezzo tra una canzone e l'altra sul proprio cd.
Vari esempi di tali nomi "grossi" sono Club Dogo che da singoli ti costano un occhio della testa (non di Guè Pequeno) e in pacchetto completo ti tocca pagargli pure droga, puttane brasiliane transessuali e riabilitazione al Sert successiva.
Meno esosi quelli del collettivo del Truceklan, a loro basta la droga tanto poi non ricordano nulla.
Ma se si vuole andare al risparmio niente di meglio che Mister Entics, lui viene via veramente a poco per un ritornello con la sua bellissima voce distorta dall'Autotune.
Ovviamente tutto questo dispendio di capitale aggraverà sulle tasche di papà sempre felice di sborsare migliaia di euro affinché il proprio pargolo rappi di vita dura e case popolari insieme a gente arricchita direttamente dalla jacuzzi della camera dei domestici.
Hai già qualche pezzo in cantiere?
Bravo ora creati la pagina Facebook dove parli ai tuoi 4 fan (mamma, papà e sorella oltre a te) di quanto siano ipocriti gli Hater e di quanto tu ti sia spaccato il culo per essere arrivato dove sei, propinandoci il solito minestrone di parole pregne di significati profondi degne del miglior libro di Fabio Volo.
Produci il primo video, ovviamente chiamando un video-maker famosissimo nella sua via che all'onestissimo prezzo di duemila euro (in nero) riesce ad assemblare un video filmandoti immerso tra puttane e pistole di carta usando il suo modernissimo Nokia 3310.
Bombarda per giorni le bacheche altrui con il tuo video affinché tu riesca ad arrivare all'esorbitante cifra di 10 visualizzazioni, ma non demordere campione c'è sempre il collaudato Metodo-Fedez per diventare famoso!
In cosa consiste il Metodo-Fedez?
Semplicissimo, armati di PostePay, caricaci su qualche dieci euro, vai su siti specializzati e inizia ad acquistare visualizzazioni su Youtube (chi insinua che siano false ignorano che lui abbia fan anche in Angola), fan su Facebook, follower su Twitter, quattro amici al bar e la panciera per nonna.
Tutto ciò ti aprirà le porte del successo, fronde di ragazzine directioners pentite ti aduleranno come fossi un nuovo modello di dildo a marce, ragazzini duri ti crederanno la reincarnazione di Chuck Norris e nonna non ti riconoscerà più con tutti quei tatuaggi.
Sarai invitato a serate esclusive organizzate dalla Plasmon in locali esclusivi quali l'Ikea o la Prenatal per presentare il tuo nuovo disco (meglio chiamarlo "Io sono il club" o "Legge di strada" o "LesbianLand"), vendi una tua session di autografi a 500 euro a botta ma soprattutto ricordati di non dimenticarti mai di rinnegre da dove vieni, cioè il bagno di casa tua dove ti facevi gli autoscatti da mettere su Badoo quando cercavi l'amore vero.
Non scordare chiaramente di iniziare a drogarti pesantemente sennò non sei più credibile, copriti d'oro e vai con una tipa diversa a sera (attenzione a non portarti a letto anche la tua cuginetta fresca di terza media però).
In tutto questo però manca un elemento fondamentale per un Rapper-Minkia che si rispetti, la crew!
Cos'è la crew?
La crew è un insieme di individui che si mettono in gruppo al fine di coprirsi le spalle a vicenda nei momenti difficili tipo la scelta del tavolo in discoteca o il colore del fondotinta; i membri della crew non devono per forza essere dei rapper, possono anche essere il tuo padrino della cresima, il tuo catechista o il tuo edicolante di fiducia, l'importante è che siano facce poco raccomandabili segnate da anni di acne e sopracciglia definite dall'estetista.
Create uno scazzo con una crew rivale per qualsiasi pretesto (un esempio può essere il dominio della panchina preferita all'oratorio) per poi farlo esplodere in una canzone dissing (cioè un pezzo di insulti gratuiti e senza senso) con rime cattivissime tipo "Non fottere con la Gescal Posse/ vi spazziamo via con un colpo di tosse" o "Impenno più di te in motorino/ ho pagato le vostre madri per farmi un pompino" e via dicendo.
Fatto tutto?
Adesso sì che ci si può definire Rapper-Minkia!
Buona vita!
Il successo si sa arriva per varie vie, ci vuole talento, determinazione, buone amicizie, saper fare i pompini e il colpo di culo che non guasta mai.
Solitamente si arriva al successo per il fatto di essere dei bellocci, di essere dei veri duri o grazie all'innato talento nell'aprire il portafoglio per pagare prezzolati nomi "grossi" della scena italiana in cambio di una collaborazione su una canzone, due foto insieme al privè gentilmente offerto dall'eroe in questione oppure da un rutto fatto nell'intermezzo tra una canzone e l'altra sul proprio cd.
Vari esempi di tali nomi "grossi" sono Club Dogo che da singoli ti costano un occhio della testa (non di Guè Pequeno) e in pacchetto completo ti tocca pagargli pure droga, puttane brasiliane transessuali e riabilitazione al Sert successiva.
Meno esosi quelli del collettivo del Truceklan, a loro basta la droga tanto poi non ricordano nulla.
Ma se si vuole andare al risparmio niente di meglio che Mister Entics, lui viene via veramente a poco per un ritornello con la sua bellissima voce distorta dall'Autotune.
Ovviamente tutto questo dispendio di capitale aggraverà sulle tasche di papà sempre felice di sborsare migliaia di euro affinché il proprio pargolo rappi di vita dura e case popolari insieme a gente arricchita direttamente dalla jacuzzi della camera dei domestici.
Hai già qualche pezzo in cantiere?
Bravo ora creati la pagina Facebook dove parli ai tuoi 4 fan (mamma, papà e sorella oltre a te) di quanto siano ipocriti gli Hater e di quanto tu ti sia spaccato il culo per essere arrivato dove sei, propinandoci il solito minestrone di parole pregne di significati profondi degne del miglior libro di Fabio Volo.
Produci il primo video, ovviamente chiamando un video-maker famosissimo nella sua via che all'onestissimo prezzo di duemila euro (in nero) riesce ad assemblare un video filmandoti immerso tra puttane e pistole di carta usando il suo modernissimo Nokia 3310.
Bombarda per giorni le bacheche altrui con il tuo video affinché tu riesca ad arrivare all'esorbitante cifra di 10 visualizzazioni, ma non demordere campione c'è sempre il collaudato Metodo-Fedez per diventare famoso!
In cosa consiste il Metodo-Fedez?
Semplicissimo, armati di PostePay, caricaci su qualche dieci euro, vai su siti specializzati e inizia ad acquistare visualizzazioni su Youtube (chi insinua che siano false ignorano che lui abbia fan anche in Angola), fan su Facebook, follower su Twitter, quattro amici al bar e la panciera per nonna.
Tutto ciò ti aprirà le porte del successo, fronde di ragazzine directioners pentite ti aduleranno come fossi un nuovo modello di dildo a marce, ragazzini duri ti crederanno la reincarnazione di Chuck Norris e nonna non ti riconoscerà più con tutti quei tatuaggi.
Sarai invitato a serate esclusive organizzate dalla Plasmon in locali esclusivi quali l'Ikea o la Prenatal per presentare il tuo nuovo disco (meglio chiamarlo "Io sono il club" o "Legge di strada" o "LesbianLand"), vendi una tua session di autografi a 500 euro a botta ma soprattutto ricordati di non dimenticarti mai di rinnegre da dove vieni, cioè il bagno di casa tua dove ti facevi gli autoscatti da mettere su Badoo quando cercavi l'amore vero.
Non scordare chiaramente di iniziare a drogarti pesantemente sennò non sei più credibile, copriti d'oro e vai con una tipa diversa a sera (attenzione a non portarti a letto anche la tua cuginetta fresca di terza media però).
In tutto questo però manca un elemento fondamentale per un Rapper-Minkia che si rispetti, la crew!
Cos'è la crew?
La crew è un insieme di individui che si mettono in gruppo al fine di coprirsi le spalle a vicenda nei momenti difficili tipo la scelta del tavolo in discoteca o il colore del fondotinta; i membri della crew non devono per forza essere dei rapper, possono anche essere il tuo padrino della cresima, il tuo catechista o il tuo edicolante di fiducia, l'importante è che siano facce poco raccomandabili segnate da anni di acne e sopracciglia definite dall'estetista.
Create uno scazzo con una crew rivale per qualsiasi pretesto (un esempio può essere il dominio della panchina preferita all'oratorio) per poi farlo esplodere in una canzone dissing (cioè un pezzo di insulti gratuiti e senza senso) con rime cattivissime tipo "Non fottere con la Gescal Posse/ vi spazziamo via con un colpo di tosse" o "Impenno più di te in motorino/ ho pagato le vostre madri per farmi un pompino" e via dicendo.
Fatto tutto?
Adesso sì che ci si può definire Rapper-Minkia!
Buona vita!
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